lunedì 8 dicembre 2008

Creatività dei bambini: C'era una volta e ci sarà sempre...Vera che disegnava sul cielo rubando i colori all'arcobaleno







Mi piace iniziare questo blog presentando mia figlia Vera Villaschi con una frase "presa" dalla prefazione di un libro di Andrea Pazienza, perchè tante coincidenze ci legano a questo grande artista.

La prima è quella di essermi recata, nel "lontano" febbraio del 2000, al Centro Fumetto della mia città(Cremona),intitolato appunto alla memoria di Andrea Pazienza, per far vedere i disegni della mia bambina strappata alla vita, da poco meno di un anno, da un tumore dell'età infanto-giovanile: l'osteosarcoma.
Non sapevo che fare con quell'infinità di lavoro che mi ritrovavo fra le mani. Mi spiaceva lasciarlo chiuso per sempre in un cassetto...anzi...in molti cassetti!
Mi ricordai allora un episodio. Era dicembre e ritornando insieme a Vera dal corso di danza, che si teneva proprio nello stesso edificio dov'era ubicata la vecchia sede del Centro, lei stessa mi indicò le sue finestre illuminate e mi chiese cosa fosse. Mi disse che avrebbe voluto frequentarlo al più presto perché i fumetti le piacevano(e li faceva), ed anche perché ultimamente la danza(mi confidò)la stancava molto fisicamente.
Non ci fu il tempo per esaudire questo suo desiderio. Dopo due mesi Vera "lasciò il suo corpo" e ci lasciò tutto il suo "lavoro".
Ma era stata lei, inconsapevolmente o meno..., ad indicarmi la possibilità di frequentare quel posto, e così feci. Da quel giorno, grazie alla sensibilità e all'intelligenza dell'operatore culturale e di tutto lo staff del Centro Fumetto, nacquero alcune iniziative per rendere pubblico parte del suo immenso "lavoro", ed anche per ricordarla( vedi News nel Sito Internet).

La seconda è che Vera si rispecchia molto in quella frase perché di arcobaleni ne ha disegnati ovunque e da sempre, sin da piccolissima. Ne ho molti sui fogli, ma ricordo anche quelli che disegnava sui vetri, sui muri(ehm...), sui tavolini bianchi e sui cuscini degli ospedali(gli operatori sanitari erano sempre pazienti e gentili con lei e le lasciavano fare di tutto, e lei si lasciava amare).
Per questo ho scelto di mettere all'inizio un disegno che realizzò a sette anni, dove l'arcobaleno racchiude tutto il paesaggio fantastico fatto di prati e castelli,fate e streghe,personaggi e fiori,pic-nic e colori.

La terza è che Vera adorava le fiabe, soprattutto quelle inventate e quelle che le leggevamo la sera prima di addormentarsi.
Per questo motivo il "C'era una volta..." mi sembra molto azzeccato per presentare questo suo spazio nella rete.

Il blog è per Lei ed è collegato al Sito Internet dedicato ancora a Lei ed alla Creatività Infantile.

L'utilità di questo blog sarà anche quella di inserire i lavori delle bambine e dei bambini che sono pervenuti in questi anni e che ancora possono inviarci (all'indirizzo del sito o personalmente).


CI PRESENTIAMO





















In questa foto siamo ritratte io e Vera in Valsavaranche( Val D'Aosta). Vera ha quattro anni ed è ancora troppo piccola per fare passeggiate impegnative.
Così le nostre giornate le passiamo costeggiando il ruscello che attraversa la valle, dove è frequente l'incontro con le marmotte.
Oppure, come in questo caso, nei giardini attrezzati per i bambini dove Vera( ed anche noi) giocavamo godendoci il fresco di Luglio!!


Non posso non mettere anche la foto del papà...!

Qui è con Vera che ha appena compiuto due anni.
Siamo in Sardegna, la nostra isola preferita.
Come si può notare Vera ha nella mano destra una matitina...perché era già al lavoro!! Infatti con i suoi disegnini( ed il suo canto) si pagò il soggiorno in Albergo. I titolari non vollero nulla per lei. Dissero che era un essere troppo speciale!







Altre belle foto sono queste a Berceto,nell'appennino parmense. Berceto era(e purtroppo sottolineo "era")gemellato con il popolo dei Lakota Sioux.

Quel giorno i nostri bambini realizzarono un disegno che i rappresentanti dei Lakota( il Capo ed alcuni uomini e donne del villaggio)avrebbero portato in America e regalato ai loro bambini. Fu insegnato a costruire un Tepee, la tenda indiana caratteristica di quel popolo.












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